venerdì 29 giugno 2012

L’Angolo del Pilot presenta: Le serie dell’estate


Per chi si aspettava una tranquilla e noiosa estate con le sue serie tv preferite in ferie dovrà ricredersi, questo è l’anno delle serie estive!
Non ho molta esperienza con le serie estive, solitamente più che guardare telefilm nuovi mi butto su vecchi classici che mi fanno compagnia per tutta la bella stagione (come le 10 stagioni di Friends!), quindi non so se la mia precedente affermazione sia condivisibile da tutti, ma per me lo è.
Avevo sì letto dell’arrivo di qualche nuovo show, ma sapete che spesso non durano (mi viene in mente il mega flop di The Nine Lives of Chloe King dell'anno scorso ad esempio) e per quelli che hanno successo, come Rizzoli & Isles o White Collar (che adoro!) attendo la versione doppiata per comodità e poi dopo la prima stagione tendono a dilatarsi in maniera irritante lungo tutto l’anno, come Pretty Little Liars (mamma che nervi!) quindi non le considero neanche serie estive.
Quest’anno però ho voluto guardare qualche pilot (l’ho fatto anche per i miei fanzzz e per questa rubrica) e l’esperienza mi è piaciuta! Non dico di aver trovato tutti bei prodotti, ma era interessante vedere quali erano le tendenze del momento. Immancabile un remake-reboot-sequel-prequel o quello che è (sapete bene come la penso a riguardo..), oltre a nuovi prodotti con vecchie conoscenze, ma soprattutto grandi nomi dietro la macchina da presa!

  • Bunheads: la trama non mi incuriosiva molto, e devo dire che il pilot ha avuto diversi alti e bassi, ma la mia fiducia verso la creatrice di questa nuova serie è stata talmente forte che ho continuato a seguirla, ed ora, al terzo episodio, già ne sono completamente appassionato! La mente dietro quel capolavoro seriale che è Gilmore Girls (ovvero Una Mamma per Amica), Amy Sherman-Palladino, è tornata con una storia tutta nuova e particolare sul mondo della danza e non solo (portandosi dietro anche alcuni attori della sua cara creatura, tra cui la straordinaria Kelly Bishop-Emily Gilmore). Sarà per l’ambientazione (una piccola cittadina), sarà per i volti familiari o per la musichetta di sottofondo che canta ancora “Lalala” che caricano il mio cuore di ricordi e nostalgia, ma Bunheads è sicuramente una serie che continuerò a seguire! Non è assolutamente ancora ai livelli di Gilmore Girls, ma il potenziale c’è!
  • Dallas: dopo Melrose Place e 90210, la tv americana ripesca, con un improbabile sequel, un’altra serie cult del passato, ma come non mi sono piaciuti i primi due (mi chiedo ancora come 90210 sia arrivato alla quinta stagione!!) non mi è piaciuto neanche questo. Ero restio già dall’inizio, ma non mi piace avere pregiudizi su show che ancora non vedo quindi una possibilità gliel’ho data e…non sono arrivato neanche a metà episodio! Trama vuota, personaggi nuovi insipidi, personaggi vecchi che probabilmente hanno tolto dalle case di riposo tanto sono vecchi e decrepiti. Bocciatissima!
  • Baby Daddy: ok lo ammetto, sono banale, sono frivolo, rido per le cose più stupide (a parte la comicità italiana..non sono così stupido), ma lasciatemi godere questa comedy che non ha nulla di originale (un ragazzo scopre di avere una bambina di pochi mesi ecc..) ma proprio per la sua semplicità e classicità è perfetta come serie estiva. Senza troppe pretese, fa bene il paio con il già consolidato Melissa & Joey (entrambe della ABC Family..la stessa di PLL e Bunheds!) e poi rivedere Jean-Luc Bilodeau (il giovane Josh di Kyle XY) che è diventato grande è divertente (e mi fa sentire alquanto vecchio!!).
  • The Newsroom: sicuramente la serie-evento della stagione, che vanta come suo ideatore Aaron Sorkin (grande sceneggiatore cinematografico, vi dice niente The Social Network?!), non ha deluso le aspettative. La HBO ormai basa la sua identità nel mettere in cantiere serie colossali (cito solo Sex and The City, True Blood, Game of Thrones ecc..) e dopo i vampiri e i re ha voluto approfondire il mondo della Newsroom, ovvero la redazione di un telegiornale americano, con un conduttore un po’ particolare e uno staff tutto da scoprire. Un’ora e 12 di adrenalina (con inquadrature veloci che accentuavano il pathos del momento), discorsi illuminanti (che ridimensionano drasticamente il mito americano) e un alternarsi di momenti grandiosi ad altri piuttosto irritanti. La prima mezz’ora non sapevo se amarlo all’infinito o spegnerlo e mandarlo a quel paese, ma nel complesso davvero eccellente!

Volevo parlarvi anche delle altre serie estive già classiche ormai, ma mi sono dilungato troppo quindi in breve vi dico che Pretty Little Liars è sempre il solito anche in questa terza stagione, tra odio e amore, tra banalità e grandi rivelazioni. Lo stesso vale per True Blood che alla sua quinta stagione mette al fuoco un po’ troppe sotto-trame, molte inutili che potevano evitare, altre decisamente più interessanti! Ma sapete qual è il mio motto ormai…staremo a vedere!

Vostro David

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